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Stress termico sul lavoro: come si valuta
Con il caldo arrivato in questi giorni, diventa naturale ricordare che una delle valutazioni da fare nell’elaborazione del documento di valutazione dei rischi è il microclima e lo stress termico sul lavoro.
Viene da sé che alcune mansioni sono più a rischio di altre, pensiamo a tutto il comparto l’edilizia e affini, ai manutentori del verde e comparto agricoltura, meccaniche che lavorano con metalli a caldo, lavoratori a stretto contatto con fonti di calore.
La brochure dell’Inail
Inail ci indica in una breve brochure i fattori di rischio e come fare a proteggere i lavoratori da questo rischio.
Stop al lavoro se si superano i 35 gradi
Se la temperatura supera i 35 gradi, per prevenire i rischio di infortunio, si può ricorrere alla Cassa Integrazione Ordinaria.
Questo quanto si legge in un comunicato congiunto di Inps e Inail del 26 luglio 2022.
Nel comunicato si fa riferimento anche alla temperatura percepita, tenuto conto della particolare tipologia di lavorazione in atto.
Ne sono esempio:
- i lavori di stesura del manto stradale,
- i lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni,
- le lavorazioni all’aperto che richiedono indumenti di protezione,
- tutte le fasi lavorative che, in generale, avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore.
Informazioni sullo stress termico da lavoro
Puoi verificare la documentazione relativa alla sicurezza contattando il nostro ufficio Ambiente, Sicurezza e Qualità, siamo al tuo fianco con i migliori tecnici specializzati per seguirti in tutti gli adempimenti relativi alla salute e sicurezza.
Laura Rosati
tel. 0332/285289 premere 0 poi 129