Affitto di poltrona o cabina e coworking e ampliamento dei servizi

L'affitto di poltrona o cabina e coworking la normativa

Affitto di poltrona o cabina e coworking e ampliamento dei servizi

Il 31 gennaio 2022 abbiamo tenuto un webinar gratuito dal titolo “Affitto di poltrona o cabina e coworking e ampliamento dei servizi”, dedicato a estetiste e acconciatori. Riassumiamo le domande che ci sono state rivolte dai partecipanti durante l’incontro.

  • È possibile ampliare i servizi da proporre ai clienti?
  • Posso vendere accessori per capelli, bijoux, e prodotti di bellezza?
  • È possibile vendere tisane, prodotti energetici, dietetici?
  • Posso somministrare tisane, bevande calde, caffè?
  • È possibile vendere prodotti per capelli o prodotti di estetica?
  • Posso affittare una parte del mio negozio a un altro professionista?
  • È possibile affittare una cabina al nutrizionista, al dermatologo, al podologo?

Di seguito le nostre risposte.

Ampliare i servizi

Per qualsiasi nuova attività è necessario verificare se è presente nello statuto dell’azienda (se società) o nella descrizione dell’attività l’attività che vogliamo avviare.

Una volta verificata la possibilità di avviare la nuova attività sarà necessario presentare una Scia al Suap del Comune dove viene svolta l’attività.

Vendere prodotti

È possibile vendere prodotti all’interno della propria attività previa verifica statuto e inserimento nuova attività con Scia. È consentita l’attività di commercio per un massimo del 10% della superfice dell’immobile (negozio 30mq angolo adibito a vendita 3mq).

Sono invece inclusi nell’attività di acconciatura ed estetica la vendita di prodotti inerenti ai trattamenti e ai servizi effettuati.

Vendere prodotti “alimentari/bevande”

Per quelle aziende del settore benessere che volessero aggiungere ai servizi della propria attività la vendita di bevande, tisane, alimenti dietetici, alimenti di proseguimento dei trattamenti effettuati, è necessario:

  • entrare in possesso di alcuni fondamentali requisiti e qualifiche che rientrano nell’ambito della normativa che regolamenta il settore alimentare;
  • verificare che i locali rispondano alle norme igienico sanitarie richieste dall’ATS e nel rispetto dei regolamenti edilizi delle norme urbanistiche e relative alla destinazione d’uso.

Per la verifica dei requisiti professionali per il commercio di alimenti è possibile consultare il sito della Camera di Commercio di Milano.

Una volta ottenuti i requisiti professionali si dovrà provvedere a presentare la SCIA al Suap del Comune di competenza.

Deve essere inoltre predisposto il piano di autocontrollo, detto anche manuale HACCP, servizio svolto dall’ufficio Ambiente, Sicurezza e Qualità di Cna.

Somministrare “alimenti/bevande” a titolo gratuito

Negli ultimi anni molte aziende propongono, agli istituti di estetica e acconciatori, tisane o bevande calde da offrire ai propri clienti.

Per quelle aziende del settore benessere che volessero somministrare a titolo gratuito una bevanda alla propria clientela come semplice gesto di cortesia, è necessario: verificare le condizioni con il proprio Comune – Ufficio SUAP.

In caso di utilizzo di macchinette a cialde il Suap di Varese consente l’offerta di bevande, sempre nel “rispetto delle norme igienico sanitarie, purché si tratti di un’iniziativa estemporanea svolta gratuitamente”.

Non possono essere somministrati alimenti o bevande a pagamento all’interno di un locale di estetica o acconciatura.

Affitto di poltrona o cabina ad altro professionista

Perché affittare una parte del locale ad altro professionista?

Ci sono almeno due motivi per cui ragionare sull’affitto di poltrona, cabina o coworking:

  • spazi inutilizzati nel negozio e volontà nell’incrementare i servizi da offrire al cliente condividendo con altri alcuni costi fissi della struttura;
  • servizi che non posso svolgere e richieste da parte della clientela che desidererebbe usufruirne, avendo a disposizione dello spazio è possibile collaborare ampliando la gamma dei servizi per fidelizzare il cliente.

Come si procede per affittare una poltrona o la cabina

La fase di verifica

Verifica con un professionista che ci siano gli spazi e le condizioni urbanistiche e di igiene e sicurezza per poter ospitare un professionista. Cna offre questo servizio.

Le verifiche devono essere strutturali ovvero che gli impianti siano a norma con le professioni che si svolgono all’interno dei locali. Le dimensioni degli spazi a disposizione devono essere adeguate.

Su una planimetria del locale è necessario individuare lo spazio da destinare all’affitto.

L’affittuario dovrà presentare la Scia al Comune dove si svolge l’attività.

Il contratto

Preparare un contratto, verificando la qualifica professionale dell’affittuario e inserendo nel contratto in modo molto definito gli ambiti di gestione delle attività che si integrano.

Il contratto deve indicare la durata, contenere l’indicazione della superficie data in uso (identificata in planimetria), l’eventuale attrezzatura data in uso, rimborso utenze e rimborso per costi di manutenzione, la facoltà di recesso da parte dell’utilizzatore, le cause di risoluzione anticipata ecc.

Deve essere molto particolareggiato e indicare il canone, le scadenze dei pagamenti, la gestione e stoccaggio dei prodotti, la gestione dei rifiuti e tutte le indicazioni riguardanti la salute e sicurezza e chi si farà onere del singolo adempimento, individuazione degli orari e delle regole di accesso e di chiusura, la gestione di utilizzo delle parti comuni.

Il contratto va registrato in caso di società. Viene redatto in forma semplice se tra imprese unipersonali.

Nel caso il locatore sia esso stesso in affitto occorre verificare dal contratto sottoscritto se prevede la sub-locazione.

L’ulteriore affitto di spazi, infatti, si configurerebbe come sub-locazione.

La parte fiscale

Per il pagamento del canone, il locatore emette fattura con Iva al 22% e l’entrata concorre a formare il conto economico dell’impresa. L’affittuario potrà scaricare l’Iva versata.

Dal punto di vista fiscale le attività che convivono devono essere distinte con due gestioni amministrative separate.

Come si svolge l’attività

Ogni attività avrà il suo responsabile tecnico, in possesso dell’abilitazione professionale.

Ogni attività dovrà rispettare le norme per lo svolgimento dell’attività, i protocolli sanitari e coordinarsi per gli adempimenti normativi.

Possono essere utilizzati in comune servizi igienici, spogliatoio, ripostiglio, attesa, purché risultino per numero e superficie adeguate alle necessità delle due attività.

Occorre un bagno con la presenza fino a 3 addetti contemporaneamente in servizio nell’attività e uno spogliatoio.

Attività di benessere e attività medica

Se l’integrazione tra attività avviene tra benessere e attività medica: la professione sanitaria non necessità della presentazione della Scia ma possiede un canale diretto di autorizzazione presso l’Ats.

Bisogna distinguere nell’attività sanitaria le professioni che non comportano rischi per il paziente da quelle che comportano rischi.

Nel caso si tratti di professione sanitaria che non comporta rischi per il paziente, per intenderci l’attività di consulenza del nutrizionista, del tricologo, del dermatologo, occorre osservare solo il requisito di privacy della clientela.

Nel caso invece si voglia integrare un’attività del benessere con un’attività medica che comporti rischi per il paziente (ad esempio iniezioni di botulino e trattamenti sanitari invasivi) occorre affrontare gli adempimenti per l’apertura di uno studio medico.

Ci sono quindi casi in cui occorre nominare un Direttore sanitario.

Informazioni sull’affitto di poltrona o cabina e il coworking

Nei nostri uffici trovi i consulenti ed esperti che possono seguirti nell’integrazione o apertura delle nuove attività.

Laura Rosati, referente per CNA Varese di Acconciatori ed Estetiste.

Tel. 0332 285 289 int. 129

lrosati@cnavarese.it

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