Come compilare il registro dei corrispettivi

Il registro dei corrispettivi

Come compilare il registro dei corrispettivi

I commercianti al dettaglio e artigiani che svolgono attività simili come:

  • parrucchieri
  • estetiste
  • taxisti ecc.

non sono obbligati ad emettere fattura. Devono comunque annotare le operazioni attive in un apposito registro: il registro dei corrispettivi.

 

 

Cosa è il registro dei corrispettivi?

Tecnicamente, il registro dei corrispettivi è un documento contabile obbligatorio.

Di fatto, è un quaderno prestampato che si acquista presso rivenditori specializzati, può essere scaricato da internet o può essere gestito attraverso strumenti informatici (ad esempio Word, Excel, ecc.).

Se il registro è tenuto su fogli compilati a computer, è obbligatorio numerare progressivamente le pagine con l’indicazione dell’anno di riferimento.

Ad esempio, se iniziassimo oggi il nostro registro, dovremmo scrivere alla prima pagina pag.1/2019.

Cosa si indica nel registro dei corrispettivi? Quando e come farlo

Le operazioni, per cui sono stati emessi scontrini e ricevute fiscali, effettuate ciascun giorno vanno registrate annotando l’ammontare globale delle operazioni imponibili, distinto secondo l’aliquota applicabile, comprendendo anche l’Iva.

Vanno indicate anche le operazioni non imponibili ed esenti Iva:

  • cessioni all’esportazione e operazioni assimilate
  • cessioni a viaggiatori stranieri

La registrazione dei corrispettivi va effettuata entro il primo giorno non festivo successivo all’effettuazione della cessione di beni o all’incasso dei corrispettivi per la prestazione di servizi.

È necessario che il registro sia compilato in maniera ordinata, senza spazi in bianco o cancellature che non consentano la lettura delle parole cancellate.

E se si emettono corrispettivi con fattura?

Se si emettono fatture per vendite al dettaglio o prestazioni, gli importi fatturati sono conglobati nel corrispettivo giornaliero indicando a fianco il numero delle fatture emesse con la relativa annotazione (ad esempio: comprese fatture dalla n. xx alla n. yy). In alternativa, le fatture emesse possono essere annotate sul registro delle fatture emesse.

Dove tenere il registro dei corrispettivi

I dettaglianti, gli artigiani e i soggetti assimilati devono tenere il registro dei corrispettivi nel luogo di vendita.

Perché tenere il registro dei corrispettivi

Il registro dei corrispettivi è necessario per poter liquidare correttamente l’Iva alla fine di ciascun mese o trimestre in base alla tipologia e al volume d’affari di ciascun’impresa.

Cosa succede se non si è compilato il registro dei corrispettivi?

La norma prevede una sanzione fissa compresa tra un minimo di 1.000 e un massimo di 8.000 euro in caso di omessa tenuta del registro

E per il futuro?

Il decreto crescita (articolo 12-quinquies del Dl n. 34/2019) ha previsto una modifica all’obbligo di certificazione dei corrispettivi giornalieri stabilendo che i dati relativi ai corrispettivi giornalieri debbano essere trasmessi telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro dodici giorni dall’effettuazione dell’operazione (l’obbligo è partito dal 1° luglio 2019 per i soggetti con volume d’affari superiore a 400 mila euro e partirà dal 1° gennaio 2020 per tutti gli altri).

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